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L'imposta può essere corrisposta in uno dei seguenti modi, che non sono a scelta del contribuente, ma dipendono dall'eventuale esistenza di norme regolamentari.
1) Versamento diretto al concessionario In assenza di modifiche regolamentari da parte del comune, l' ICI continua ad essere pagata con versamento diretto al concessionario della riscossione nella cui circoscrizione è compreso il comune creditore del tributo, oppure su conto corrente postale intestato al concessionario stesso, in ogni caso indicando con precisione il comune al quale è dovuta l'imposta. 2) Versamento diretto al Comune I comuni che hanno deliberato di far pagare l' ICI esclusivamente tramite versamenti sul conto corrente postale del comune o presso gli sportelli del tesoriere comunale dovranno informare adeguatamente i loro contribuenti in ordine a tale cambiamento del sistema di riscossione, specificando le relative modalità ed assicurando la disponibilità gratuita dei bollettini di versamento. Qualora il comune contempli ambedue le possibilità di versamento, spetterà al contribuente optare per l'una o per l'altra modalità. Il contribuente può utilizzare un unico modello di bollettino di c/c postale conforme a quello approvato con decreto ministeriale 3 aprile 2008. Le modalità di riscossione sotto illustrate valgono per i comuni che non hanno stabilito di gestire direttamente le entrate fiscali. Le forme possibili di versamento sono tre, e precisamente: ![]() ![]() ![]()
Il decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006 (convertito con modificazioni dalla legge n. 248 del 4 agosto 2006) ha previsto che, a partire dal versamento della prima rata di giugno, i contribuenti possano sempre usare, per il pagamento dell'Ici, il modello "F24", ovviamente anche telematico, indipendentemente dalle scelte fatte dai Comuni con i propri regolamenti. In tal caso, il pagamento dell' Ici può essere effettuato presso banche, uffici postali e concessionari della riscossione, adottando il modello "F 24" utilizzato per i versamenti in favore dell'Erario e di altri Enti, ma con un'apposita sezione denominata "Ici e altri tributi locali". L'F24 permette di immettere l'Ici nel giro della compensazione. Ad esempio, il credito Irpef risultante da Unico può servire per pagare, in tutto o in parte, il debito con il Comune. A questo scopo è stato inserito nel modello 730 il quadro contrassegnato dalla lettera I. Analoga procedura è stata prevista per il modello Unico. I contribuenti possono così scegliere di destinare al pagamento dell'Ici l'intero credito eventualmente risultante dalla liquidazione della dichiarazione dei redditi o, in alternativa, specificare l'importo dell'Ici che intendono compensare. La procedura se è poco comoda per chi compila il 730, sembra meglio sfruttabile con il modello Unico, soprattutto ora che le date di versamento delle imposte statali e dell' Ici coincidono. Il pagamento dell'Ici in Euro Il comma 166 della Finanziaria 2007 ha introdotto un'importante novità che allinea l'Ici all'Irpef quanto a regole di versamento. Per tutti i tributi locali, infatti, il pagamento deve essere effettuato con arrotondamento all'unità di euro, per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, e per eccesso se superiore. I calcoli dell'Ici dovuta sui singoli beni, invece, dovrebbero essere fatti con arrotondamento al centesimo di euro: per eccesso se la terza cifra decimale è uguale o superiore a 5 (ad esempio, euro 28,405 va arrotondato a 28,41) o per difetto se la terza cifra è inferiore a 5 (ad esempio, euro 25,822 va arrotondato a 25,82). L'arrotondamento all'euro sembra riguardare solo l'importo da versare. |