Pagamento Imu : guida alla compilazione del Modello F24 Semplificato


Questa è una guida alla compilazione Modello F24 Semplificato
che offre la possibilità di riempire il modulo evitando molti errori.
Il nuovo modello di pagamento è stato pubblicato il 25.05.2012
dall'Agenzia delle Entrate per agevolare il compito dei contribuenti,
obbligati fino a dicembre 2012 ad effettuare i versamenti per l'Imu
in questa forma (a dicembre 2012 si tornerà al bollettino postale).
Il Modello F24 Semplificato offre il vantaggio di essere composto
da una pagina e di avere sezioni disposte in modo più razionale.
Tuttavia, soprattutto per quanto attiene ai codici tributo da indicare,
le "insidie" non sono poche ed è necessario essere ben informati
sulla compilazione, in modo da evitare qualunque contestazione
(in proposito, vanno tuttavia ricordate le rassicurazioni governative
sull'assenza di sanzioni in caso di lievi errori di natura formale).
Si rammenta, inoltre, che questo agevole modello di pagamento
sostituisce il vecchio modello predeterminato predisposto per l'Ici
e che la sua validità è stata fatta decorre dal primo giugno 2012.
Esso va presentato agli sportelli delle banche, degli uffici postali
e dei delegati della riscossione per versare l'imposta dovuta.

Guida alla compilazione del Modello F24 Semplificato: spiegazioni di tutte le sezioni e caselle del Modello


Cliccare sui pulsanti "approfondimenti" per un'illustrazione generale delle sezioni e fare click sulle caselle del Modello F24 per indicazioni specifiche.
Per chiudere le finestre che si apriranno dopo avere cliccato sul Modello F24, fare click fuori delle stesse o sulla crocetta nell'angolo in alto a destra.

  approfondimento

L'introduzione del Modello F24 Semplificato dal primo giugno 2012 rappresenta un aiuto piccolo ma gradito per i contribuenti costretti a pagare l'acconto Imu di giugno e quello eventuale di settembre in questa forma che, rispetto al consueto bollettino postale, presenta il vantaggio di poter fare valere la compensazione dei crediti verso la pubblica amministrazione, riducendo l'entità del tributo. Le sezioni del modello semplificato appaiono più chiare e, soprattutto, è necessario stampare una sola pagina invece che tre, come avviene con il modello ordinario. Il modello è composto da una sola facciata che contiene due distinte di pagamento, separate da una linea tratteggiata: la parte superiore è la copia riservata a chi effettua il versamento; la parte inferiore è la copia che sarà trattenuta dalla banca, dall'ufficio postale o dall'agente della riscossione. Per leggere le istruzioni ufficiali del Modello F24 semplificato, per prelevarlo e consultare il provvedimento di approvazione, cliccare sui pulsanti sottostanti. Per quanto attiene alla sezione visibile a destra della testata con il logo dell'Agenzia delle Entrate, il contribuente non deve preoccuparsi, poiché i relativi campi (cioè le relative caselle) solitamente vengono compilati dal personale della banca, o dell'ufficio postale, o del delegato della riscossione che incassano il versamento Imu. Nella remota ipotesi che la loro compilazione venisse affidata al cittadino, occorre chiedere allo stesso personale riscossore quali siano i dati da inserire nel modulo, visto che si tratta di dati identificativi di natura prettamente burocratica.

  approfondimento

Nella sezione "CONTRIBUENTE" occorre riportare il codice fiscale ed i dati anagrafici del soggetto passivo dell'imposta, cioè di colui che è tenuto a pargarla. I campi "codice atto" e "codice ufficio" vanno compilati soltanto se espressamente richiesto dall'ente impositore (nel caso dell'Imu, l'ente impositore possono essere lo Stato o il Comune, poiché entrambi beneficiano di una quota dell'imposta, tranne nel caso dell'abitazione principale e dei fabbricati strumentali ad uso agricolo, il cui gettito va interamente nelle casse comunali). Il "Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare" deve essere indicato insieme al "codice identificativo" che può essere desunto consultando la tabella "codici identificativi" pubblicata sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate. Quelli sottostanti sono i codici desunti dal sito dell'Agenzia delle Entrate (il cui nome è spesso abbreviato con l'acronimo AdE).
genitore / tutore02curatore fallimentare03
erede07obbligato solidale50
intervento sostitutivo51garante/terzo datore60
soggetto aderente al consolidato61soggetto diverso dal fruitore del credito62
impresa assicuratrice estera fiscalmente rappresentata70soggetto che ha proposto l'atto introduttivo del giudizio71
I soggetti sopra indicati, che effettuano il pagamento per conto del contribuente direttamente obbligato all' Imu, dovranno anche firmare il modulo negli appositi spazi.

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Nella sezione "MOTIVI DEL PAGAMENTO" occorre inserire altri dati identificativi del contribuente e del versamento. Questa è la sezione del Modello F24 che presenta il maggior rischio di errore, poiché occorre inserire vari codici su cui è stata fatta - oltretutto - una certa confusione iniziale.
Nella colonna "sezione", si deve indicare il destinatario del versamento. Nel caso del'Imu, va sempre scritta la sigla EL, che significa Ente Locale (le altre due sigle previste sono "RG" che significa Regione e "ER" che significa Erario, cioè lo Stato).
La colonna del codice tributo richiede particolare attenzione e chiarezza di idee: l'Imu è una imposta municipale, il cui gettito - però - viene diviso fra Stato e Comune, tranne nel caso in cui il tributo venga versato per l'abitazione principale e relative pertinenze (al massimo 3, una per le categorie C/2, C/6, C/7) e per i fabbricati rurali ad uso strumentale, i cui proventi vanni interamente al Comune. Questa suddivisione del gettito comporta l'obbligo di effettuare due diversi versamenti per la stessa tipologia di immobile come, ad esempio, nel caso della seconda casa. Di conseguenza, i due distinti versamenti (se si applicano le aliquote di base, la somma viene equamente divisa al 50%) richiedono due distinti codici tributo.
tipologia dell'immobilecodicedestinatario
abitazione principale e relative pertinenze3912Comune
fabbricati rurali ad uso strumentale3913Comune
terreni agricoli3914Comune
terreni agricoli3915Stato
aree fabbricabili3916Comune
aree fabbricabili3917Stato
altri fabbricati3918Comune
altri fabbricati3919Stato
interessi di accertamento3923Comune
sanzioni da accertamento3924Comune
Nella colonna del Codice ente va inserito il codice catastale del Comune, nel cui territorio è situato l'immobile; tale codice è costituito da 4 caratteri ed è lo stesso già utilizzato per la vecchia Ici (Imposta Comunale Immobili). Per consultare l'elenco dei codici catastali dei Comuni italiani, ci si può collegare alla seguente pagina già predisposta per l'Ici (i Comuni sono disposti in ordine alfabetico): http://www.dossier.net/guida/codicicatastali/index.html. Oppure, è possibile scaricare la lista completa ed aggiornata raccolta in un file in formato Pdf, diffusa dall'Agenzia delle Entrate: http://www.dossier.net/guida/modelli/codicicatastali.pdf.
Nella colonna Ravv. segnare una crocetta, cioè X, se il pagamento è eseguito per il ravvedimento operoso, cioè alla posibilità concessa al contribuente di correggere un suo errore entro un determinato arco di tempo, pagando una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria.
Nella colonna Immob. variati mettere una crocetta, cioè X, qualora siano avvenute delle variazioni per uno o più immobili, che richiedono la presentazione della dichiarazione di variazione.
Nella colonna Acc. mettere una crocetta - cioè X - se il pagamento si riferisce all'acconto che va pagato a giugno.
Nella colonna Saldo mettere una crocetta - cioè X - se il pagamento si riferisce al saldo di dicembre.
Se il pagamento dell'Imu viene effettuato con un unico versamento (opzione esclusa per il primo anno di applicazione), mettere una crocetta - cioè X - sia nella casella riservata all'acconto, sia nella casella riservata al saldo.
Nella colonna Num. immob. indicare il numero degli immobili per cui si paga l'imposta. E' previsto un numero massimo di 3 cifre, scritte partendo da destra. Riguardo alle caselle da riempire, non esistono disposizioni specifiche che obblighino a specificare "001" o "002" quando si tratta di uno o di due immobili; il contribuente ha libera scelta.
La colonna Rateazione / mese rif. è quella che ha provocato la maggiore confusione nel mese di maggio 2012, a causa di istruzioni divergenti. Quindi, attenzione a indicare il codice corretto che - stando alle direttive ufficiali - è il seguente: se si decide di pagare l'Imu in tre rate, i codici da digitare sono 0102 per l'acconto di giugno, 0202 per l'eventuale acconto di settembre, 0101 per il conguaglio di dicembre; se l'Imu viene pagata in due rate, il codice è sempre 0101, sia per la rata di giugno, sia per quella di dicembre. Come chiarito dal comunicato diramato il 25 maggio 2012 dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, il codice 0101 significa "pagamento in unica soluzione": le prime due cifre specificano quale rata si sta pagando, mentre le ultime due cifre specificano il numero di rate prescelto.
Nella colonna Anno di riferimento va indicato il periodo al quale si riferisce il pagamento dell'imposta. Nel caso dell'Imu, l'anno di riferimento è quello corrente. Nel caso in cui si effettuasse un versamento per il ravvedimento operoso, invece, l'anno di riferimento potrebbe essere diverso e corrispondere ai dodici mesi precedenti. Le cifre da inserire sono quattro.
Nella colonna Detrazione va specificata la detrazione spettante per l'abitazione principale, rapportata al numero di rate scelto: se le rate sono due, la detrazione va divisa a metà; se le rate sono tre, la detrazione va divisa per tre, indicando ogni volta un terzo dell'ammontare. Alla detrazione ordinaria di 200 euro va sommata l'eventuale maggiorazione di 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni.
Nella colonna Importi a debito versati va scritto l'importo totale dell'imposta dovuta al netto delle detrazioni.
Nella colonna Importi a credito compensati il contribuente può specificare eventuali crediti vantati verso l'ente impositore da utilizzare in compensazione, in modo da ridurre l'importo dovuto. Attenzione: in questo nuovo Modello F24 non è possibile ricorrere alla compensazione se si vantanto crediti nei confronti - ad esempio - dell'Inps o di altri enti previdenziali. Il proprio credito può essere fatto valere fino ad azzerare il tributo e non si possono riportare eventuali eccedenze. Il saldo finale non può mai risultare negativo: o si chiude in positivo, o con l'azzeramento. In ogni caso, il Modello F24 va compilato e presentato. Per identificare i propri crediti da usare in compensazione, seguire questi passaggi: 1) indicare il codice da cui deriva il credito nella colonna codice tributo; 2) indicare il periodo d'imposta a cui il credito è riferito nella colonna anno di riferimento; 3) specificare l'ammontare del credito nella colonna importi a credito compensati, con un massimo di 516.456,90 euro.

Una attenzione particolare merita l'arrotondamento delle cifre inserite nel Modello F24, poiché anche su questo argomento è stata creata confusione. In base all'orientamento della maggior parte degli esperti, il totale da pagare viene arrotondato all'unità di euro, com'è stato previsto dal comma 166 dell'art. 1 della legge n. 296 del 2006, applicabile all'Imu, in base all'art. 9, comma 7, del decreto legislativo n. 23 del 2011, richiamato dalla circolare n. 3, pubblicata il 18 maggio 2012 dal Ministero delle Finanze, nonostante vada rilevato che, nelle avvertenze del Modello F24 Semplificato, gli arrotondamenti vengono considerati al centesimo di euro.

Ultime avvertenze:
  • si può utilizzare un unico modello per tutti gli immobili, anche se questi si trovano in Comuni diversi;
  • per quanto attiene alla parte decimale, cioè alle due caselle poste a destra della virgola, occorre scrivere sempre "00."

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La sezione "ESTREMI DEL VERSAMENTO" può essere tranquillamente saltata dal contribuente che esegue il pagamento col Modello F24 Semplificato, poiché tutte le sue caselle (chiamate anche "campi") vanno riempite con i dati inseriti dal personale dell'istituto di credito, o dell'ufficio postale, o dell'agente della riscossione che incassa il pagamento.

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La sezione finale, posta al di sotto della linea tratteggiata con cui viene separata la ricevuta rilasciata al contribuente dalla parte trattenuta da chi riscuote il versamento, contiene uno spazio importante che sovente si rischia di non riempire: la firma; senza di essa, il pagamento non risulta valido e non viene accettato.
Altra casella importante è quella relativa all'IBAN, cioè al codice alfanumerico composto da 27 cifre in Italia, con sui viene identificato un conto corrente. Questo campo va riempito con i propri dati soltanto qualora si decidesse di pagare l'Imu tramite addebito sul proprio conto corrente bancario. Se, invece, si paga direttamente allo sportello, tale campo deve essere ignorato.
Infine, sempre nella sezione posta a fondo pagina, va riportato il totale della somma da pagare, da indicare nella casella situata accanto alla scritta in grassetto "EURO". Ovviamente, la cifra apposta dovrà essere identica a quella scritta nella analoga casella visibile nella prima parte del Modello F24.
I restanti campi, con i relativi dati, devono essere saltati, poiché il compito di compilarli è assegnato al personale della banca, dell'ufficio postale o dell'agente della riscossione che provvede all'incasso.