Gestione ICI da parte del Comune

Aperto da fabio, 26 Agosto 2002, ore 20:52:32

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fabio

Può un Comune mediante popria delibera gestire L'ICI in modo completamente autonomo, evitando cioé di effettuare la riscossione passando attraverso una concessionaria ma incassando direttamente l'imposta e istituendo un proprio modello per le variazioni invece di quello ministeriale.? (Ad esempio il contribuente dovrebbe presentare la variazione non l'anno successivo ma lo stesso anno nel quale si verifica  la variazione stessa )
Grazie
Fabio :huh:                                                                                                                                              

silvia

CitazionePuò un Comune mediante popria delibera gestire L'ICI in modo completamente autonomo, evitando cioé di effettuare la riscossione passando attraverso una concessionaria ma incassando direttamente l'imposta e istituendo un proprio modello per le variazioni invece di quello ministeriale.? (Ad esempio il contribuente dovrebbe presentare la variazione non l'anno successivo ma lo stesso anno nel quale si verifica  la variazione stessa )
Grazie
Fabio :huh:
Sì, può. Le fattispecie da te descritte trovano fondamento negli artt. 52 e 59 del D. Lgs. n. 446/97. In particolare l'art. 59, co. 1, lett. n) stabilisce che il comune, in aggiunta o in sostituzione del pagamento tramite il concessionario della riscossione, può prevedere il versamento dell'Ici sul conto corrente postale intestato alla tesoreria del comune e quello direttamente presso la tesoreria medesima, nonchè il pagamento tramite sistema bancario.
Alla lettera l) del medesimo articolo è poi previsto, al fine di ridurre gli adempimenti dei contribuenti e di potenziare l'attività di controllo sostanziale del comune, che l'ente locale possa introdurre la comunicazione in luogo della dichiarazione, da presentare entro un termine  stabilito dal comune stesso.
Lo strumento attraverso il quale l'ente locale può introdurre queste fattispecie è il regolamento (v. art. 52 D. Lgs. n. 446/97). L'approvazione del regolamento compete al Consiglio Comunale.                                                                                                                                            
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fabio

Citazione
CitazionePuò un Comune mediante popria delibera gestire L'ICI in modo completamente autonomo, evitando cioé di effettuare la riscossione passando attraverso una concessionaria ma incassando direttamente l'imposta e istituendo un proprio modello per le variazioni invece di quello ministeriale.? (Ad esempio il contribuente dovrebbe presentare la variazione non l'anno successivo ma lo stesso anno nel quale si verifica  la variazione stessa )
Grazie
Fabio :huh:
Sì, può. Le fattispecie da te descritte trovano fondamento negli artt. 52 e 59 del D. Lgs. n. 446/97. In particolare l'art. 59, co. 1, lett. n) stabilisce che il comune, in aggiunta o in sostituzione del pagamento tramite il concessionario della riscossione, può prevedere il versamento dell'Ici sul conto corrente postale intestato alla tesoreria del comune e quello direttamente presso la tesoreria medesima, nonchè il pagamento tramite sistema bancario.
Alla lettera l) del medesimo articolo è poi previsto, al fine di ridurre gli adempimenti dei contribuenti e di potenziare l'attività di controllo sostanziale del comune, che l'ente locale possa introdurre la comunicazione in luogo della dichiarazione, da presentare entro un termine  stabilito dal comune stesso.
Lo strumento attraverso il quale l'ente locale può introdurre queste fattispecie è il regolamento (v. art. 52 D. Lgs. n. 446/97). L'approvazione del regolamento compete al Consiglio Comunale.
Quindi se un Comune riuscisse ad organizzarsi potrebbe addirittura spedire ai contribuenti il bollettino precompilato con i vari importi  semplificando notevolmente la vita ai cittadini ed evitando estenuanti controlli relativi ad anni precedenti.
Sai se qualche comune si è attivato in questo senso?

Grazie della competenza e della disponibilità


Fabio :025:                                                                                                                                              

silvia

Citazione
Citazione
CitazionePuò un Comune mediante popria delibera gestire L'ICI in modo completamente autonomo, evitando cioé di effettuare la riscossione passando attraverso una concessionaria ma incassando direttamente l'imposta e istituendo un proprio modello per le variazioni invece di quello ministeriale.? (Ad esempio il contribuente dovrebbe presentare la variazione non l'anno successivo ma lo stesso anno nel quale si verifica  la variazione stessa )
Grazie
Fabio :huh:
Sì, può. Le fattispecie da te descritte trovano fondamento negli artt. 52 e 59 del D. Lgs. n. 446/97. In particolare l'art. 59, co. 1, lett. n) stabilisce che il comune, in aggiunta o in sostituzione del pagamento tramite il concessionario della riscossione, può prevedere il versamento dell'Ici sul conto corrente postale intestato alla tesoreria del comune e quello direttamente presso la tesoreria medesima, nonchè il pagamento tramite sistema bancario.
Alla lettera l) del medesimo articolo è poi previsto, al fine di ridurre gli adempimenti dei contribuenti e di potenziare l'attività di controllo sostanziale del comune, che l'ente locale possa introdurre la comunicazione in luogo della dichiarazione, da presentare entro un termine  stabilito dal comune stesso.
Lo strumento attraverso il quale l'ente locale può introdurre queste fattispecie è il regolamento (v. art. 52 D. Lgs. n. 446/97). L'approvazione del regolamento compete al Consiglio Comunale.
Quindi se un Comune riuscisse ad organizzarsi potrebbe addirittura spedire ai contribuenti il bollettino precompilato con i vari importi  semplificando notevolmente la vita ai cittadini ed evitando estenuanti controlli relativi ad anni precedenti.
Sai se qualche comune si è attivato in questo senso?

Grazie della competenza e della disponibilità


Fabio :025:
Sì, se riuscisse ad organizzarsi come si deve, potrebbe benissimo farlo. A rigore, ciò presuppone:
- che l'ufficio tributi disponga di una banca dati dei sogetti passivi e dei relativi cespiti tassabili pressochè pulitissima e aggiornata, non dico in tempo reale, ma quasi. Quindi, collegamenti efficaci con l'Agenzia del Territorio per conoscere le rendite catastali, con la Conservatoria per conoscere gli atti traslativi della proprietà e degli altri diritti reali, con l'ufficio urbanistica per il reperimento delle pratiche edilizie, con l'ufficio anagrafe per tenere d'occhio le variazioni di residenza;
- che tutti i fabbricati di cat. D posseduti da imprese siano accatastati e dotati di rendita;
- che, per le aree adificabili, l'ufficio disponga del valore venale al 1° gennaio dell'anno di imposizione.

Parecchi Comuni lo hanno fatto. Se vuoi, prova a consultare il sito del Comune di Trieste (www.retecivica.trieste.it/tributi/fisco.htm). Trieste si è pure dotato di un ottimo regolamento delle entrate.

Grazie a te per i complimenti (che un po' mi imbarazzano). Ciao!                                                                                                                                            
[color=blue]Silvia[/color]