Residente all'estero e proprietaria di meta' casa in Italia

Aperto da Lutine, 22 Dicembre 2011, ore 09:27:49

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Lutine

Salve a tutti
Sono residente all'estero (dove NON possiedo una casa, vivo in un appartamento all'interno di una ditta dove lavora mio marito ma l'affitto e' coperto dai proprietari della ditta) e sono registrata all'AIRE per cui il mio comune sa che non sono residente in tale comune.

In Italia sono proprietaria di meta' casa (meta' a mio nome, meta' a nome di mio padre che vive in questa casa).
Vorrei sapere questo: con la finanziaria del 2012 che riportera' l'ICI (ora IMU), dato che non ho la residenza in Italia ma non possiedo neanche una casa di proprieta' all'estero, la mia meta' di casa in Italia verra' considerata seconda casa anche se e' META' casa? Se per mio padre (proprietario dell'altra meta' di casa) si tratta dell'unica casa che possiede, io come la devo considerare? Puo' una casa essere considerata per meta' prima casa e per meta' seconda?
Ringrazio in anticipo chi sapra' rispondermi.
Altrimenti, a chi mi posso rivolgere riguardo a questa cosa?
 

rag_mario

La normativa riguardante l'ICI si basa sul D.Lgs. 504/92 che prevedeva la possibilità del coniuge superstite di avvalersi del diritto di abitazione della casa di convivenza con il decuius (deceduto) indipendentemente dalla quota di proprietà del bene stesso. A fronte di questo suo padre anche se proprietario del 50% ma essendo il coniuge superstite, presumo anche se non specificato nella sua richiesta, ed essendo l'unità abitativa in cui convivevano, può usufruire del diritto sopra specificato accollandosi al 100% diritti e doveri esentando lei dal pagamento dell'imposta.
Purtroppo per l'IMU ad oggi non è ancora specificato tutto e si dovrà attandere il milleproroghe ed eventuali circolari e modifiche della legge stessa per darle una risposta definitiva anche se presumo che andrà sulla stessa linea guida del D.Lgs. 504/92. Quindi per essere sicuri le conviene riporre la stessa domanda alla fine del primo trimestre 2012 per avere certezze.

Lutine

Grazie mille Ragioniere

Vorrei chiederLe un chiarimento, se posso ancora approfittare del suo tempo.

Premetto questo dettaglio innanzitutto: mio padre e mia madre al tempo loro comprarono la casa insieme, quindi all'inizio erano loro i proprietari (meta'/meta'). Mia mamma in seguito fece un atto di donazione della propria meta' di casa a me (sono figlia unica) quando ancora vivevamo tutti e 3 insieme. Io mi sono trasferita all'estero nel 2002, mia mamma poi e' morta nel 2003, e mio padre ha continuato a vivere in quella casa.
In base a questa premessa, e' applicabile quanto da lei affermato...?

"La normativa riguardante l'ICI si basa sul D.Lgs. 504/92 che prevedeva la possibilità del coniuge superstite di avvalersi del diritto di abitazione della casa di convivenza con il decuius (deceduto) indipendentemente dalla quota di proprietà del bene stesso. A fronte di questo suo padre anche se proprietario del 50% ma essendo il coniuge superstite, presumo anche se non specificato nella sua richiesta, ed essendo l'unità abitativa in cui convivevano, può usufruire del diritto sopra specificato accollandosi al 100% diritti e doveri esentando lei dal pagamento dell'imposta"

Mi potrebbe dare questo chiarimento?

Grazie mille di nuovo e Le auguro Buone Feste


rag_mario

Nel suo caso credo che l'imposta le era dovuta già dal momento della donazione visto che sua madre non era più proprietaria e di conseguenza non è applicabile ciò che le avevo scritto in precedenza.
Dovrebbe dare un'occhiata al regolamento ICI del comune dove è situato il fabbricato in quanto i comuni avevano la possibilità di allargare la normativa alla cessione a titolo gratuito a genitori e figli così che essi potevano accollarsi i diritti e doveri (relativo all'ICI) al 100% di quell'immobile. QUesto però dovrebbe prevedere anche una dichiarazione.
Il mio consiglio è di visionare tale regolemento e al limite informarsi presso l'ente interessato che di sicuro le daranno tutte le informazioni del caso anche se questo potrebbe poi scaturire in un accertamento da parte del comune.