variazione tipologia terreno da rurale, incolto ad area edificabile

Aperto da elioz, 26 Marzo 2008, ore 18:01:54

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elioz

Ho ricevuto un avviso di accertamento, con relative sanzioni ed interessi da pagare, dal 2002 al 2007 per un terreno ricevuto in eredità nel 1984 e quindi inserito nella dichiarazione di successione e conseguente "dichiarazione" al fini ICI. L'accertamento è scaturito dal fatto che il Comune ha modificato le caratteristiche del terreno considerandolo area edificabile a carattere produttivo senza peraltro inviare alcun avviso ai contribuenti.
L'art. 31 L.289/02, punto 20), prevede che il Comune è tenuto a comunicare, con lettera raccomandata, l'avvenuta attribuzione della qualifica di edificabilità. Se il Contribuente non ha ricevuto alcuna comunicazione, in caso di successivo recupero da parte del Comune non potranno essere richiesti nè sanzioni nè interessi.
Corrisponde a realtà tale affermazione?
Il Comune non mi ha mai avvisato del cambiamento ma fatto pervenire "solo" la richiesta del pagamento compresi interessi e sanzioni.

Ulteriore perplessità deriva dalla visura catastale in quanto il mio nominativo non figura tra gli intestatari del terreno... come mi devo comportare? (c'è da precisare che la quota di eredità è di 1/22)
Da dove ha preso il mio nominativo il Comune, se dal Catasto non figura?
Devo comunque pagare l'avviso ricevuto?
Grazie

C.A.

"20. I comuni, quando attribuiscono ad un terreno la natura di area
fabbricabile, ne danno comunicazione al proprietario a mezzo del servizio
postale con modalita' idonee a garantirne l'effettiva conoscenza da parte
del contribuente."

Come si può notare, il testo della legge è abbastanza vago: come al solito, non prevede, non specifica, non spiega a cosa si va incontro se questo articolo non viene rispettato.
C'è quindi una certa dubbiosità a riguardo di che atteggiamento debba assumere il contribuente di fronte ad una richiesta come quella che hai ricevuto. Innanzitutto, il terreno è stato passato edificabile per iniziativa dell'ufficio tecnico? In seguito ad un'osservazione presentata da te o da uno dei contitolari? In seguito ad un'osservazione presentata da un altro contribuente, magari proprietario di altri appezzamenti nella zona?
Se la richiesta di edificabilità l'avete, ad esempio, presentata voi contitolari, sembra difficile poter poi sostenere in un eventuale adesione o contenzioso che non vi siete poi più informati sullo stato della vostra richiesta. Già se invece il terreno è diventato edificabile per soddisfare richieste altrui, o il desiderio del comune di identificare una nuova zona di sviluppo, può esser un buon punto per discuterne con l'ufficio tributi.
In ogni caso, anche se mi pare su questo tu stesso sia consapevole, la pura imposta è dovuta.

Secondariamente vorrei chiederti: la legge citata risale appunto al 27 dicembre 2002, scrivi che il comune richiede (in quanto le annualità precedenti sono prescritte) l'imposta dal 2002 in poi. Se la richiesta del comune è corretta, e il terreno è edificabile da prima che entrasse in vigore la citata legge, ovviamente decade la sostenibilità del mancato adempimento, in quanto esso in precedenza non era dovuto.

Per quanto riguarda dove il comune possa aver trovato il tuo nominativo, potrebbe averlo reperito dalla dichiarazione di successione (l'agenzia delle entrate ne invia una copia ai comuni in cui sono siti eventuali fabbricati e terreni oggetto di eredità). Se sull'avviso di accertamento è indicata correttamente la tua % di possesso derivante dall'atto di successione, a nulla rileva che sulla visura catastale essa non sia riportata: la responsabilità della correttezza dei dati catastali non ricade certo sull'amministrazione comunale.

In sostanza, il comportamento del comune da te descritto mi pare corretto; posso consigliarti di controllare che il valore in € contestato al terreno sia sensato in relazione al vero valore dell'area, e che le percentuali di possesso indicate a tutti gli eredi siano corrette. Detto questo, se non ci sono altri elementi degni di nota che possano giustificare un ricorso in commissione tributaria, vi conviene "sondare" in comune se c'è la possibilità di aderire all'atto, ottenendo magari una riduzione delle sanzioni o dell'imposta.

elioz

Grazie per i consigli...
la cifra, vista che la % è minima, non è rilevante per cui non ritengo sia il caso di fare ricorso verso l'accertamento del Comune che comporterebbe sicuramente un esborso maggiore di quello che dovrei pagare.
Volevo solo capire se ciò che pensavo corrispondeva a verità e purtroppo devo dire di SI...  >:(
e cioè che il cittadino spesso si trova nella condizione di "dover dimostrare" che la stima fatta dalle "autorità"  non corrisponde a realtà e non, come dovrebbe essere, l'Autorità a giustificare da dove ha ricavato le quotazioni o quali sono i parametri usati...


C.A.

Prego!
Guarda, "solitamente" le tabelle comunali sono inferiori ai reali valori di mercato.. Ovviamente ci sono delle eccezioni come pare nel tuo caso, e allora non può che dispiacermi per te!

Se serve qualcosa... altrimenti auguri e in bocca al lupo!