Su proprio territorio comunale insistono variegate realta' produttive agricole.
Ai fini del riconoscimento della ruralita' ai fabbricati di proprietà di imprenditori agricoli risulta determinante, fra le altre condizioni, l'indirizzo produttivo delle stesse.
In particolare, la norma richiamata (lettera c- art.2 D.P.R. n. 139/98) richiede che il fabbricato sia asservito, o ad una superficie non inferiore a 10.000 mq, indipendentemente dalla tipologia della coltura praticata, o ad una superficie superiore ai 3.000 mq a patto che suddetta superficia siano praticate "colture specializzate in serra o la fungicoltura o altra coltura intensiva".
In merito al concetto di "altra coltura intensiva" non è stata riscontrata giurisprudenza che definisca materialmente quali possano essere queste altre colture intensive.
Se facciamo riferimento alla tecnica agricola, dovremmo considerare tali colture quelle che fanno ricorso ad un elevato inpiego sia di capitale fondiario che di esercizio.
Con il presente quesito si chiede se le colture arboree in generale e la coltura del vigneto da vino possano essere annoverate fra le altre colture intensive.
Doris